6 Ore di Roma

Ciao, eh daje… Da come avrete capito, eccoci a Roma, per la 6 ore organizzata dai meravigliosi amici del Villa De Santis. Amici storici e rivali per tanti anni nel gran prix Iuta di ultra maratone; quella rivalità giusta, che dovrebbe far parte della nostra cultura sportiva, fatta di tante gare corse assieme, in cui si è condiviso gioie, vittorie, giorni no, ma sempre finito a tarallucci e vino. Soprattutto vino… E birra!

Partiti in 3, io Elena e Paolo Mapelli, che ci sta prendendo gusto a queste gare. Via da Milano con il Frecciarossa ed in 3 ore eravamo a Roma, dove ci aspettava Mario Jacovacci. Saluti e abbracci, pasto veloce e abbondante, forse troppo, ma a Roma le porzioni sono cosi… Ci troviamo così, sotto un sole cocente a visitare qualcosa della città eterna. Toccata e fuga insomma.

Primo errore di giornata, io giro in infradito: le amo, ma dopo qualche km, vesciche! Azzo… Insomma alle 15 siamo già distrutti e pensando che l’inizio della gara è a mezzanotte, decidiamo di andare nel parco dove si correrà per sdraiarci e riposare un po’. Ma sembra tutto troppo facile: la sfiga ci fa un bello scherzetto, portando un temporale improvviso, con noi naturalmente senza ombrello e fradici in un attimo…

Giungiamo al parco dove ci sarà la manifestazione e, sorpresa, il parco è semi allagato: naturalmente un vero bergamasco non può star fermo e comincio a dare una mano a spazzare l’acqua, appena il temporale se ne va. Pizza veloce con gli amici più cari e pronti a partire, finalmente.

Partire? A mezzanotte? A quest’ora si dorme, di solito, non si corre… Il giro del parco è un km preciso, carino, ma in alcuni punti un po’ buio. 150 i partenti e la prima ora galoppo mica male, anche se non riesco a doppiare Paolo, anche lui viaggia forte, il che non vuol dire alla velocità dei fossi o gare veloci ma adeguati al fatto che la gara dura 6 ore.

Improvvisamente mi si spegne la luce e ahimè comincio a camminare con Elena, che nel frattempo avevo già doppiato alcune volte. Una crisi fisica e mentale, senza aver digerito e un sonno da paura, mano nella mano passeggiamo ed ogni panchina del parco che vediamo, sembra che ci dica : sdraiatevi!

Paolo invece è un razzo, nonostante qualche problema fisiologico ci doppia svariate volte: l’ho allenato troppo bene, mi dico. Sono un coach vincente… Non so come arriva la terza ora e siamo tra gli ultimi, ma non riesco a reagire.

Elena, a quel punto, decide di ritirarsi; si ma è un ritiro d’ amore: capisce che finché c’è lei in corsa, io non voglio lasciarla in crisi da sola. Infatti mi sblocco e ricomincio a correre e anche a buon ritmo, cercando di recuperare molte posizioni e sistemo un po’ le gerarchie. Anche Paolo è in crisi e cammina e ne approfitto per sdoppiarmi qualche volta, altrimenti poi, come si dice, l’allievo supera il maestro…

Insomma arriva l’alba e 2 criceti bergamaschi sono ancora vivi; si alterna corsetta e camminata e giungo all’arrivo  con un record. Negativo però: la mia peggiore prestazione in una 6 ore. Pensavo fosse imbattibile il precedente ed invece battuto alla grande…Sic

 Vi rilascio alcuni stralci dell’intervista fatta da Pina la Racchia di tele Ciociaria a Paolo e Elena:

Allora Paolo, visto che arriva da lontano, ci dica qualcosa?

Beh, che devo dire? Organizzazione ottima, qualche pecca che risolveranno ma, ma…

Ma cosa?

Sono arrabbiato con il mio coach: mi ha illuso che oggi avrei potuto realizzare il mio sogno di batterlo,ma con alcune strategie diciamo un po’ sui generis, tipo: vai piano che è lunga , se hai mal di stomaco, fermati e vai in bagno, bevi e mangia qualcosa, e nel frattempo lui scappava, dai che la finiamo assieme perché lui nel frattempo sapeva che eravamo a pari giri, io avevo perso la cognizione di ciò…

Insomma mi sento raggirato e voglio fare un appello.

Dica Dica,

Voglio un coach vero, ma soprattutto onesto…

Elena che ha da dire per difendere un po’ il suo Ro?

Non fatemi dire cose che non voglio. Lui è fatto così. Bravissimo, aiuta tutti, è leale ma in gara si trasforma,

diventa un serpente a sonagli e per una posizione in meno venderebbe l’anima al diavolo, ma è così carino e dolce con me che non so resistergli… 

e dopo questa posso andare finalmente a dormire

ciao Ro