58 km del lago Trasimeno

Ciao a tutti,

Finalmente si gareggia, Yuppy…1 anno 2 mesi e 3 giorni dopo, si corre finalmente una ultra, il giro del lago Trasimeno 58 km.

Stamattina è stato bello scendere le scale e provare vecchie sensazioni, mal di ginocchia, di schiena, di gambe, di tendini e chi più ne ha più ne metta, però felice; forse presto torneremo alla normalità e ci liberemo di questo maledetto virus.

Trasferta con amici, di un’altra società (fò dipe) ma l’amicizia va oltre una maglia. Questa gara l’avevo già fatta nel 2007, mia seconda ultra secoli fa.

Dopo una notte stranamente senza problemi a pigliar sonno, eccoci quasi pronti a partire: l’unica paura è la pioggia, che poi per fortuna non scenderà in gara. Incontro amici RB, Manu e Matteo alla prima ultra ( bravo l’hai finita e puoi esserne orgoglioso )  Ferdy alla sua 200esima maratona (chapeau ) e Thomas, che arriverà 5° assoluto, grazie ai miei consigli (ahah) .

Si parte ad onde di 300 persone per griglia. Solo che è un casino perché c’è chi fa la 21k , chi la Maratona, chi la 58 km. M faccio ingolosire un po’ dalla velocità, ma subito poi decido di rallentare, ho un’autonomia di 30 km e devo risparmiare. Il vento naturalmente è sempre contro e ostacola mica male mannaggia! Mi trovo solo e non parlare in gara mi manda un po’ in crisi; arriva anche una salita al 12esimo km. La prendo di petto, ma desisto: spreco troppo e cammino un attimo fino in cima. Poi riparto, forse ho capito perché non ho più fatto questa gara, non è panoramica come la Sarnico Lovere; si il lago è lì, ma sempre troppo lontano per gustarlo e per essere una gara su strada c’è troppo sterrato. Circa a metà, comincia a non piacermi niente, senza accorgermi rallento, ma perché non ce n’è.

Cerco aiuto nella principessa, lei generosa come sempre me lo dà, mi manda 2 tipi che han voglia di parlare, perlomeno si fatica, ma in 3 è meglio di 1. Peccato che al 30 km li perdo, non riescono più a stare con me nonostante sembri un bradipo, che raschia il fondo del barile delle forze, per fortuna che l’esperienza e la testa funzionano ancora, arrivo alla maratona che Thomas è già all’arrivo. Comincio a recuperare un po’ di atleti, solo perché camminano. Io con il mio passettino vado e spero che duri.

Al 48 km  devo camminare, però la principessa mi vuole bene e mi manda Alessandra, una ragazza della zona, anche lei in crisi. Cominciamo a parlare e nasce un’alleanza: si corricchia insieme, vietato camminare, solo 50 metri dopo i ristori e con tanta fatica arriviamo a 500 metri dal traguardo, quando finalmente troviamo 3 ragazze che ci incitano alla grande. Sono le proprietarie di un bar che poi naturalmente omaggerò con una bella birra media.

Insomma anche questa è andata. Ho avuto la certezza che la testa conta più degli allenamenti, altrimenti non sarei mai arrivato. In sostanza questa ultra non mi è piaciuta più di tanto, ecco perché non l’ avevo rifatta… Pota!

Ciao dal capitano Ro