Rieccoci, si è tornati a gareggiare in un week end fantastico. Non lo faccio mai, ma questa volta vorrei dedicare dedico la gara ad una ragazza un po’ pazza ma straordinaria, la principessa della torre… Poi ringraziare Gundi e Alberto, fantastici compagni di viaggio e di camera. Peccato solo per il ritiro finale di Gundi. Beh, la gara, quindi: 103 km con 3200 di dislivello in Val D’Orcia Siena. Erano circa 4/5 anni che non correvo più una 100 km, ma mi sono fatto trascinare da grandi amici RB e non… La mattina della gara, sveglia alle ore 4 per riuscire a fare colazione ed essere in zona partenza alle 5.15. Partenza prevista per le ore 6.15 . Si parte con temperatura fresca e in un ambiente fantastico, con paesaggi stupendi, solito clima di festa tipico di ogni partenza. L’orario per me è pessimo: so che per natura il mio corpo non riesce a gareggiare prima delle 8 ( chissà perchè poi ). Infatti le gambe non girano e tra su e giù vari sono subito dure… Ahia dico tra me… Ho commesso poi un errore gravissimo per uno come me: scarpe da trail nuove, mai messe, per una 103 km… Speriamo bene…
Si ride e ci si fa compagnia con Sergio, Bruno e Maurilio, tra sorpassi e contro sorpassi vari. Si arriva a Pienza, bellissimo paesino posto al 15esimo km dove c’è il primo ristoro, così da poter bere qualcosa e riempire le borracce. Tra alba bellissima, strade bianche e paesaggi stupendi, si arriva al primo ristoro perfetto… Perché? Ma perché c’è la birra naturalmente. Non ne ho fatto uno senza averne bevuto 1 o più bicchieri. Subito dopo, al 25esimo km, incontriamo la mitica Agostina che stava facendo la 160 km. Praticamente erano già 14 ore che era in giro, compresa la notte. Mi dice di stare bene, infatti corricchiava ancora bene, nonostante fosse al suo 85esimo km ! Procedendo nella mia gara, naturalmente, ogni volta che sorpassavo un concorrente della 160 km, lo incitavo ed elogiavo fin quando trovo il fenomeno, uno di circa 60 anni, probabilmente della Fiorentina: dopo i miei elogi, invece di ringraziarmi come tutti gli altri, vedendo la mia fascia preferita, mi insulta e mi dice che non accetta complimenti da uno con una fascia così. Allora non resisto e lo mando, diciamo, a quel paese dai…
Da lontano si vede Montalcino in cima ad un cucuzzolo, il famoso paese del vino Brunello, dove c’è il ristoro del 50esimo km. Per arrivarci, gli ultimi 3/4 km sono in salita, anzi è un vero vertical e le mie gambe si lamentano assai, ma grazie ai miei compagni di viaggio arrivo al ristoro. Qua trovo anche la pasta e ne approfittiamo subito, più 2 bicchieri di birra e un bel caffè al bar. Io e Maurilio conosciamo anche una ragazza, una certa Chiara di Firenze che poi diventerà importante per la riuscita della mia gara… Mauri comincia a meditare il ritiro, non ce la fa più, non ha gli allenamenti giusti bla bla bla… Io faccio di tutto per fargli cambiare idea, lo aspetto, ma lui ormai mi manda via, si vuole ritirare. A me dispiace molto, ma non posso mollare, l’ho promesso alla principessa mi dico… Fa caldo e sono stanco anche io; le gambe sono di legno ed ho un mal di schiena boia, sarà perché non sono abituato a correre con lo zaino? Boh
Fatto sta che raggiungo Chiara e cominciamo ad entrare in sintonia e parlare un po’ di tutto, i km improvvisamente volano e si arriva al guado, l’incubo di Gundi. Si, c’è un torrente da attraversare tenendosi a delle corde messe dall’organizzazione perché c’era una forte corrente: qui faccio l’errore di attraversarlo senza togliere le scarpe e calzini come gli altri. La sensazione di fresco è ottima, però 10 km dopo, ahi le vesciche (sic ). Nel frattempo ci raggiunge Armando, un ragazzo di Teramo, che ci chiede se può restare con noi. Certamente, gli dico e nascono i 3 moschettieri, insieme fino alla fine il nostro patto…
Si ride e si soffre, ma in compagnia è meglio, e si sale si sale e si sale, perché le salitone più dure sono dal 70 km in poi… A me e Chiara vien voglia di gelato, ma tra i boschi non riusciamo a trovarlo naturalmente, quindi sapendo che all’85esimo km circa si passerà dove abbiamo dormito, provo a chiamare Ornella, che aveva già concluso la sua gara, la 53 km e le dico di stare pronta, che abbiamo voglia di gelato. E’ lei, poi, che mi dice del nostro mitico Ippo. La mattina gli avevo previsto un suo podio. Lui ha fatto di più: addirittura è primo. Straordinario e io faccio il bullo con i miei compagni dicendo che il primo è mio amico…
Finalmente vediamo Ornella, che si fionda nel bar per i gelati, grazie tantissime e 300 metri dopo vedendoci entrare con il gelato ci dicono: suppongo che voi non volete niente di caldo? Solo birra naturalmente gli dico. Via con la discesa ( in quella poca che c’era io volavo, mentre Chiara e Armando andavano meglio in salita ). Finalmente, maremma maiala, siamo al 92esimo km e siamo distrutti. Ultimo ristoro e via… Non c’è parte del corpo che non faccia male, vesciche, muscoli che piangono, schiena, ma non si molla nulla … Sta arrivando il buio, ma noi non vogliamo accendere la frontale e se è possibile cerchiamo di accelerare. Corriamo fino all’ultima salita di circa 3 km, altro vertical, dove persino Ippo ha camminato. E a 500 metri dal traguardo trovo Elena che mi aspetta, dovo aver concluso la 53 km magnificamente e mi viene da piangere…
Non so perché Armando ci scappa appena appena via e concludo mano nella mano con Chiara e una sua amica che ci aveva raggiunto negli ultimi 2 km… Poi felicità totale prima di una crisi di freddo e son stato malissimo, ma già non mi ricordo più..
Scusate se son stato troppo lungo ma anche i km lo erano
Ciao Ro