Ciao, altro giro altro regalo: oggi ( ieri domenica 8 settembre ), Moscato trail di Scanzorosciate, 20 km con 900 metri di dislivello positivo. Come preannunciata, eccola, lei, la maledetta pioggia, a farla da padrona: naturalmente questo voleva dire, fango, fango e ancora fangooooooo.
Quindi, data la mia agilità in discesa, voleva dire ” occhio vecio a non farti male “! Partiti sotto un diluvio, c’era subito salita, prima asfalto e poi sterrato, patendo già il primo freddo. Il serpentone è lungo e alla prima discesa veramente brutta, c’era una coda che neanche in autostrada si trova. Tratto molto scivoloso, tutti fermi attaccati ad una recinzione ad aspettare di potersi muovere. Praticamente 10 minuti fermi a gelare ( sgrunt )…
Finalmente ci muoviamo, ed è tutto un su e giù, niente di impossibile, ma muscolarmente tosta… Si attraversano molti filari di vigne ed alcuni agriturismi, passandogli addirittura all’interno. Smette di piovere, e già è una bella notizia; in varie salite si scivola tantissimo e bisogna attaccarsi a tutto: alberi, radici e anche ai pantaloncini di chi ti sta davanti!
Finalmente dal 12esimo km sento di stare bene e comincio a sorpassare. Mi raggiunge un ragazzo giovanissimo, con cui vado subito in sintonia, ha solo 18 anni, e mi adotta come papà; ci aiutiamo a vicenda, io sul corribile dove lo tiro e lui per rispetto e grande educazione mi aspetta in discesa.
C’è poi una discesa talmente scivolosa che gli organizzatori hanno attaccato una fune per tenersi e, nonostante quello, qualcuno cade ugualmente. Io stranamente no, ma ho ancora le mani che mi bruciano. Finalmente in grande rimonta io e Matteo arriviamo insieme al traguardo, incitati dal mitico Jury.
Fuori onda vorrei far notare, visto che ieri alla Papagiorun me lo hanno chiesto, ( a proposito complimenti a Margaret e a tutti i suoi seguaci, I Podisti Insonni), che la Principessa nella torre non è Elena, ma una runner che ieri era con noi, anche se per il momento non può correre. Ma tornerà tornerà…
P.S. Alcune voci che girano, raccontano che mi hanno visto partecipare anche alla 12 ore di Arcene. Non credeteci! E’ una leggenda metropolitana, non sarei mai così matto…
Ciao, Ro.