Pico Trail

Ciao a tutti. Oggi ( domenica 24 novembre ) si torna ai trail dopo 2 mesi; John e Rambo felici (i miei bastoncini ) di essere riusciti dalla cantina, dove riposavano. Il Pico trail mi incuriosiva, 30 km con 2000 metri di dislivello positivo, vicino a casa, in val Imagna , a Strozza.

Dopo ormai un  mese di pioggie, oggi la mia missione era arrivare sano e salvo. Possibilmente senza cadere e rischiare nulla. Si, l’ha fatta da padrone il fango, anche se temevo peggio: non so come hanno fatto tanti a correre senza bastoncini. Dopo il viaggio con l’amico e compagno di allenamento Mauro, eccoci alla partenza; tanti RB presenti che ci consentiranno di vincere, alla fine, anche una grossa formaggella come gruppo più numeroso. La gusteremo domenica alla sgambada RB.

Tanto per cambiare piove, quindi parto piano piano, anzi pianissimo, quasi quasi con il servizio scopa. Subito si sale sul monte Ubione in compagnia del Claudio Barbetta e dell’amico Floriano dei Bigacc. Mamma mia che vertical! I km passano lentissimi, anche se alcuni punti sono veramente belli. Si ritorna verso Strozza dove raggiungo Stefania, un’amica che per festeggiare il compleanno decide di fare questa gara: sono pazzi questi runner, ma scegliti una SPA le dico. Al ristoro del 12esimo km un volontario mette le salamelle sul fuoco… Per loro naturalmente, ma gliele avrei rubate volentieri. Puntiamo al monte Linzone, che non si vede mai, ma c’è e non arriva mai.

La pioggia si intensifica e devo fermarmi a mettere il Kway, Stefania fa il primo dei suoi innumerevoli voli a tastare il percorso. Io rido, ma in tanti punti me la faccio veramente sotto e mi attacco a tutto quel che trovo. Finalmente in cima. Ok si respira un po’, ma qua la mia avversione ai trail invernali si conferma, pioggia gelata e un vento freddissimo, mi fan dire : che cavolo ci faccio qui.

Stringo la mano al volontario che ci offre il thè caldo. Sei un eroe, gli dico, con questo freddo io sarei già morto. Corriamo in discesa, per scaldarci, rischiando un po’ ed infatti Stefania cade ancora un paio di volte e veniamo superati dai soliti fortissimi discesisti. Che rabbia mi fanno!

Al 25esimo km siamo in centro alla Roncola e i volontari del ristoro ci assicurano che ormai è tutta bella la discesa… Sticazzi! 500 metri dopo una discesa di nutella ci attende. Per fortuna c’è una recinzione e per fare 200 metri perdiamo almeno 5 minuti. Ci passano altri atleti, ma appena la strada si fa più corribile, la ragazza decide di fare le ripetute, si ricorda di avere a casa un bimbo piccolo e mi tira il collo. Ripassiamo a doppia velocità quelli che ci avevano appena passato e arriviamo in un tripudio di folla. Un fotografo, la Mary, moglie di Mauro e che ci fa le foto, era  preoccupata di non avermi ancora visto arrivare e subito tranquillizza Elena che sono arrivato sano e salvo. Se decidessi di rifare questa gara, forse sarebbe meglio fare direttamente la scopa.

Ciao Ro