Torcole Trail

Ciao. Eccomi, anche se in ritardo, perchè son talmente stanco che faccio fatica anche a scrivere. Stamattina svegliataccia, per salire a Piazzatorre  a correre il trail Torcole, 27 km con 2500 metri di dislivello positivo. Ero indeciso se fare la 27 km oppure la 14 non competitiva, ma lo spirito guerriero vince sempre, sperando di non pagare conseguenze sabato, in quella che sarà per i bergamaschi la gara clou dell’ anno: il GTO.
Ho tentato di spiegare agli organizzatori che devono cambiare data, almeno una settimana prima se vogliono sopravvivere, perché giustamente tanti non fanno una gara così dura 6 giorni prima del GTO, solo i pazzi… ihihih
E poi allungare il cancello al km 10 di almeno 10 minuti, 15 meglio ancora: è troppo selettivo, perché già siamo in pochi e se ne elimini quasi la metà… Ciao! L’anno scorso si pensava di aver visto il fondo con soli 37 arrivati sulla lunga, ma quest’anno il numero è sceso a 23 arrivati, nonostante lo speaker number one, Jury, che, parere personale, penso si sia annoiato pure lui. Ed è un vero peccato, perché io adoro questi posti e ho partecipato a 10 edizioni su 12; 2 le ho perse per operazioni varie.

Vabbè: si parte e dopo 2 km comincia il vertical, pratone e sentiero durissimo che faremo anche al ritorno. Sono in compagnia di Mauro, quando vediamo tornare indietro da un sentiero laterale una quindicina di partecipanti alla gara, che già avevano sbagliato percorso… Anvabeh ( tipica espressione bergamasca! ) dico… Il percorso era segnato benissimo dall’inizio alla fine, solo che se segui quello avanti a te, son c… Per darvi un’idea della difficoltà, vi dico che ho corso il 3 km in più di 21 minuti… Sorbole! Al 4 km primo ristoro, dove prenoto la birra per quando ripasserò, e poi via di nuovo a salire ancora per circa un km fino a che spiana un po’,  persino discesa…
Per fortuna mi fanno compagnia John e Rambo, le mie racchette, molto utili in queste gare e infatti eccoci ad un altro pratone o vertical a scelta. Si suda di brutto e fa molto caldo; finito questo e già lo sapevo, eccone un altro e in un battibaleno ci ritroviamo a 1800 metri di altitudine. Siamo partiti da 1100. Finalmente discesa, anche se non la amo, specialmente la discesa del Gremei, una pista nera sciistica, che io e Eugenio Cornolti affrontiamo assieme, come 2 ballerini del Bolshoi: attento di lì, attento di là, arriviamo al famoso cancello, molto tirato, quest’anno poi ci stiamo dentro per soli 8 minuti, grazie al comando elettrico che porto sempre con me (ahahah).

Ti rilassi, proprio 2 secondi, perché poi comincia il bello, praticamente in meno di 5 km si passa da quota 1100 a 1980. Pauraaaaa…
Eugenio mi scappa via subito e io lo lascio andare, non voglio tirare troppo pensando a sabato prossimo.
A 1500 metri, sono in crisi di fame e mi siedo su un masso a mangiare una barretta, e a quel punto, solo come un cane, se non pensassi alla principessa, che mentalmente mi dice: corri anche per me,  dai Ro, non mollare! Grazie principessa abbiamo camminato tutta la salita insieme. A 1980 metri, spettacolo stupendo, sembra il paradiso, ma le mie gambe sono all’ inferno. Non aiutano neanche i volontari che dandomi l’acqua mi dicono ” dai dai, bravo, ce ne sono ancora 2 dietro “. Praticamente ho rubato il lavoro all’amico Bruno Spinedi: servizio scopa ero!
Comincia tutto un su e giù per diversi km e dopo addirittura un sorpasso, giungo di nuovo al ristoro Gremei, dove riesco a farmi dare una birra ghiacciata, gentilmente offertami da un volontario. Penso che me l’abbia data per pietà, vedendomi come ero conciato; oppure aveva paura che avrei anche potuto uccidere per quella birra… Altra salita e altro ristoro, con salamelle tentatrici, ma decido di non esagerare. Anche perchè so che all’ultimo ristoro mi aspettano con la birra promessa, non proprio fresca ma sempre gradita.

Ultima discesa, spacca gambe, le sento urlare pietà, ma non c’è alternativa, da lì bisogna scendere, mi da forza un altro sorpasso e ai meno 2 km dall’arrivo c’è un casolare, dove tutti gli anni fanno un ristoro semi abusivo e una grande famiglia ha appena finito di pranzare: chiedo un po’ di polenta taragna, loro ridono, ma mi offrono un po’ di Barbera che non posso rifiutare, testimone l’amico Mauro che non vedendomi arrivare, preoccupato era venuto a cercarmi. Sento le urla di Elena e Mari e anche questa volta finalmente sonno arrivato.

Vengo a sapere che ha vinto la gara Daniel Rondi, con un tempo strepitoso, giovane RB a cui la mattina al bar gli avevo detto ” Oggi vinci “. Bellissima gara anche del Gibe Stefano, addirittura nono in classifica, bravissimo.

Penso che possa bastare per oggi, e sabato… Ne vedremo delle belle!

Ro