Tuscany Crossing

Ci sono gare che ti entrano dentro… Sono passati 10 giorni dalla Tuscany ma i ricordi sono vivi più che mai… 103 km con 3300 D+ per una gara che mi ha sempre fatto vivere grosse crisi, soprattutto l’anno scorso.
2 di notte, vado in bagno, mi guardo allo specchio e annuisco, la testa c’è… Alle 6 si parte; i primi 50 km sono corribili, so che non devo esagerare altrimenti poi la pago… E via attraversando posti bellissimi: la valle del Gladiatore, Pienza, San Quirico, colline e spazi. Si sale a Montalcino, paese bellissimo da vedere, meno da attraversare facendo lo slalom tra i turisti, però quest’anno becco un bravo da un paio di persone, record! Base vita, mi cambio maglia e scarpe, prendo le bacchette, mangio e riparto… Sembra andare tutto bene finché non provo ad aprire le bacchette: ho preso quelle pieghevoli che non usavo da un po’ e una si é ossidata e non si apre. Provo a usarle in qualche modo e la picchio mentre mi insulto per non aver provato a casa ma non si apre. Mi rassegno e le metto nello zaino. Lo zaino é nuovo e figo ma io non ho studiato come mettere le bacchette. In qualche modo le metto dietro e a parte qualche colpetto che mi arriva sul collo quando corro sono ok. Ma sto bene e non voglio scuse! Raggiungo Sergio e Bruno e inizio a fare un bel tratto con loro….
Mentre andiamo incontro Luca in difficoltà per problemi fisici, mi dice che vuole ritirarsi e si offre di prestarmi le bacchette, gli do le mie e riparto. Mi dice che é certo di volersi ritirare, scoprirò dopo che grazie a un messaggio dei figli é riuscito a tener duro e ha anche sistemato in qualche modo la bacchetta col nastro. Grazie Luca!
Intanto riprendo Sergio e Bruno, si va avanti insieme, i km scorrono piacevoli e siamo al guado, km 65.
Qui l’anno scorso inizò la crisi, adesso vedremo se mi son gestito bene! Attraverso, gli altri si fermano a cambiare i calzini, io proseguo anche perché non ho i calzini di ricambio!
Ed eccomi per la quarta volta di fronte alla salita del Borghetto, quasi tutta sterrata che mi ha sempre mandato in tilt. Ma oggi vedo che sto bene e inizio anche a correrla a tratti… Supero un po’ di persone tra cui un gruppo con Rosario, il grande capitano degli ultra RB… E via proseguo tra corsa e camminata…
Al ristoro del borghetto, per la prima volta non devo sedermi nell’erba a ripigliarmi, ma mangio ancora dell’ottimo pane con l’olio, fetta di torta e via… Si va al Vivo d’Orcia al km 84, salendo mangio metà pane e nutella e questa salita me la godo…
Entro in paese… Gruppo di RB che mi incita e mi gaso, arrivo al ristoro, trovo Claudio che mi incita e mi gaso ancora! L’anno scorso un Fabio distrutto con crampi e capogiri entrava al ristoro e doveva fermarsi 40 minuti per ripigliarsi, quest’anno brodo al volo, pane con l’olio, un po’ di birra e via.
E qui diventa bellissimo, entro nel flow, si sale il ripido sentiero delle cascate e poi via verso campiglia… Corro e provo un senso di libertà bellissimo…
Campiglia, sempre Claudio a tifare, continuo a dire che sto bene e questa volta arrivo con il chiaro, ristoro veloce con coca e un po’ di birra, un grazie enorme ai volontari e via… Si scende e il flow continua, incontro Manuel e ci si gasa e lo stesso con un altro trailer… Poi però la discesa finisce e inizia il falsopiano e qui la fatica arriva tutta… Ok manca poco, quando il falsopiano diventa salita cammino, discesa corro… Guardo l’orologio mentre esce 100 km… E arrivo sotto la rampa finale, mi sembra giusto finire il mio pane e nutella per avere energie e via salgo verso Castiglione… E poi riprendo a correre verso il traguardo e trovo un sacco di gente a incitarmi, amici e compagni di squadra ed é un arrivo bellissimo!
14h e 10 minuti, 2 ore in meno dell’anno scorso e tenta felicità in più per aver fatto la Tuscany che sognavo. Il resto sono giorni di vacanza in Val d’Orcia con vino, pici e fiorentina perché io non mi dimentico il motivo principale per cui ho iniziato a correre: poter mangiare tutto quello che voglio!

Fabio Pedretti