Val Taleggio Trail

Ciao a tutti. E’ passato un giorno, ma sono ancora distrutto, ieri ( domenica 25 agosto ), ho partecipato alla 50 km trail val Taleggio, con 3200 metri di dislivello positivo. Gara alla seconda edizione, ma  organizzazione promossa, ad eccezione di 2 piccole critiche, dette giusto per migliorare: ci vorrebbero almeno 2 ristori in più, alla faccia della Fidal che dispensa dritte, ma, ahimè, che ne sa la Fidal di trail? E abbassare i prezzi, forse un po’  troppo alti, che magari qualche iscritto in più arriva.

Un po’ di amici RB presenti, specialmente nella 25 km, dove un grande Daniel Rondi splendido si piazza secondo assoluto, e tre ragazze in ottima posizione: a podio Cecilia Gatti, e ottime sesta e settima posizione per Alessandra Begnis e Roberta Pesenti.

Ore 8 e 30, si parte ed è subito salita su asfalto e già arranco; poi discesa su sentiero fino al 4° km, e poi son azzi amari: in meno di 6 km si passa dai 600 mt di altezza ai quasi 1600 mt, non esagero a spingere John e Rambo, è lunga e bisogna risparmiare, verso la fine è proprio un vertical, località Canti dove finalmente c’è il primo ristoro, con bicchiere personale e borracce sempre piene da regolamento.

 

Finalmente finisce la salita, ma aihmè comincia la discesa, il mio punto stradebole, oltre che tecnica, pure bagnata dalla pioggia dei giorni scorsi. E’ un miracolo che non cada; certo son sceso come un gatto di marmo e in più vedere tanti sorpassarmi volando mi ifa innervosire. Termina il sentiero e passando per Peghera e Pizzino, famosissime località montane, si inizia a salire per il rifugio Gherardi. Son già passate 3 ore e ho fatto poco più di 15 km, alla deviazione con quelli della 25, una piacevole sorpresa,un amica mi chiede di aiutare Melissa, una ragazza giovanissima, che è in crisi. Io naturalmente acconsento. Parliamo e saliamo sempre più: dai 600 mt di altitudine dobbiamo andare ancora ai 1600 mt, sarà il caldo o chissà che, ma sembra di non arrivare mai. Io sempre avanti e Melissa dietro, fin quando come un oasi nel deserto, appare il rifugio con ristoro. Non ci posso credere, anche qua niente birrae son talmente deluso, che uno dell’organizzazione si offre a comprarmela… Si maaaa con i miei dindini nehhh! Facciamo sosta 10 minuti e ripartiamo: 2 km di discesa e torniamo ai 1400 mt . Nel frattempo ci raggiungono anche Miriam e Michele e facciamo più o meno squadra; è tutto un tiramolla, c’è chi va di più in salita, chi in discesa, e poi ci ritroviamo ancora insieme.
La salita al Baciamorti, il nome è già un programma, è un vertical e non finisce più. Le gambe urlano di fermarmi, ma bisogna andare avanti, in cima quota 2009 mt mi sarei aspettato un bel ristoro. Nisba, niet! L’ acqua scarseggia, ma bisogna centellinarla, infatti scendiamo 200 metri e altro vertical, il Sodadura, ancora quota 2000 mt, ma ancora niente ristoro, solo volontari della croce rossa.

Siamo assetati e in crisi di nervi, ci vogliono 3 km di discesa per trovarlo finalmente, praticamente lo svuotiamo, e giù ancora con discese abbastanza tecniche che fatte poi con gambe a pezzi, son dolori.

Siamo al 38esimo e dal grafico è tutta discesa e corribile mi han detto: peccato che ogni tanto una salitella da niente, che però non riusciamo a correre, ci rompe il ritmo. Il quartetto si è ormai diviso, io e Melissa avanti a rotta di collo, non vediamo l’ora di arrivare e anche un sol minuto in meno di sofferenza è tanta roba. Bella tosta la ragazza, impreca a ogni salitella, ma in discesa voliamo, infatti raggiungiamo due ragazzi che quasi travolgiamo.

Meno 4, ultimo ristoro e giù a rotta di collo, ma perdindirina questi son sadici: gli ultimi 2 interminabili km sono in salita… Sgrunt.

Sentiamo la voce dello speaker numero 1, Juri, e arriviamo finalmente. Grazie Melissa per l’ottima compagnia e alla prossima

Ciao Ro